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Curata da Vittorio Sgarbi, Vilmos Tatrai - conservatore del Museo ungherese – e Daniela Magnetti - direttore della Fondazione Palazzo Bricherasio – l’esposizione offre, attraverso la tematica del ritratto, grandi capolavori di Maestri quali Raffaello, Durer, Rubens, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Bellini, El Greco, Goya, Van Dyck e altri ancora, oltre ad alcuni dipinti di considerevole interesse - conservati finora nel deposito del Museo – esposti a Torino per la prima volta dopo il restauro. Il ritratto diventa dunque il pretesto per percorrere un affascinante itinerario attraverso la moda, i gusti, gli atteggiamenti delle diverse epoche e un’occasione per approfondire l’analisi delle posizioni sociali e delle doti intellettuali e morali dei personaggi raffigurati. Il percorso espositivo sarà articolato in diverse sezioni.

In quella dedicata a L’immagine dell’individuo sarà possibile ammirare uno dei più famosi capolavori del Museo ungherese, il Ritratto di giovane eseguito da Raffaello in età giovanile, che esemplifica perfettamente il concetto di ritrattistica cinquecentesca di tipo privato; il Ritratto di uomo del Veronese, in cui il modello anonimo ci guarda con provocante sicurezza; e ancora il Ritratto della signora Bermùdez, opera su tela di Francisco de Goya, in cui il vestito decorato con nastri e tulle ed una scatola da cucito di velluto rosso che si riflette sulle mani della dama, ci ricordano le opere di Manet di decenni successivi. Tra gli Studi dal vero sarà presente un magnifico Studio di testa d’uomo di Rubens, in cui la scioltezza della tecnica sottolinea la grande capacità d’indagine sull’immagine umana e sull’espressività dell’artista di Anversa, mentre nella sezione dedicata a I Sovrani, i nobili e i ritratti di corte si potrà ammirare, oltre al malinconico ritratto di Caterina Cornaro di Giovanni Bellini, due ritratti di Dogi: uno eseguito da Tiziano per Marcantonio Trevisani, eletto Doge di Venezia nel 1553 e l’altro realizzato dal Tintoretto per Pietro Loredan. E ancora, in quella dedicata a Le coppie spicca il Ritratto di coppia sposata di Van Dyck un dipinto, databile intorno al 1620, che colpisce per l’alta definizione psicologica dei due aristocratici personaggi, ritrosi e amabili al tempo stesso.

Altre sezioni si soffermano sulle diverse interpretazioni del ritratto, dando un ampio ed esauriente spaccato sia del genere – che dopo il soggetto religioso costituisce la presenza più cospicua nel corso della storia dell’arte – sia del Museo di Belle Arti di Budapest, “la cui storia - dice Sgarbi – non solo s’inserisce perfettamente nel solco di una comune storia europea del museo e del collezionismo artistico, ma è anche una istituzione che come poche altre ha dato un contributo di primaria importanza nella definizione dell’identità culturale della propria nazione e della grande Europa.”

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DA RAFFAELLO A GOYA
Kuratoren: Vittorio Sgarbi, Vilmos Tatrai, Daniela Magnetti

Werke von Raffael , Francisco de Goya, Albrecht Dürer, Peter Paul Rubens, Tizian, Tintoretto, Paolo Veronese, Giovanni Bellini, El Greco, Francisco de Goya, Anthonis van Dyck, u.a.