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Sabato 12 giugno alle ore 20 Pari&Dispari Agency-Dispari&Dispari project presentano "Il buon andrea", personale dell’artista Andrea Contin. Il titolo rimanda sarcasticamente ad un appellativo ipocrita quanto offensivo, quello del “buon uomo” usato con sufficenza verso chi si ritiene inferiore e meschino, visto qui come la scintilla che può scatenare un’energia enorme, tanto repressa quanto distruttiva. E’ quanto succede appunto nell’opera Il buon andrea, video-installazione site-specific nata nello spazio della galleria e che da il titolo alla mostra. In una messa in scena in bilico tra violenza ed ironia, il video mostra la distruzione di un divano a mani nude da parte dell’artista stesso, in un crescendo di aggressività degno di uno psicodramma e con un effetto altrettanto dirompente. Contin compie un gesto che è catartico e rituale, e lo fa anche per tutti noi: chi, infatti, non se l’è mai presa con gli oggetti della quotidianità, o almeno non ha sognato di farlo? E quale oggetto migliore di un divano, custode dei momenti di oblio, contenitore di energie represse, complice di tante occasioni sprecate? L’artista prende il peso sulle sue spalle (del divano ma anche dell’alienazione, dell’apatia, della vita stessa) e lo scaglia contro il muro, quasi ad aprirsi un varco che porti verso l’esterno, qualunque esso sia. Ne farà le spese solo il povero divano, apparentemente vittima di una violenza domestica brutale e gratuita, in realtà vittima sacrificale di un rituale privato e collettivo insieme. L’opera, già presentata alle collettive On Air, a cura di Andrea Bruciati e Antonella Crippa, alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone e Armoury, a cura di Luca Beatrice e Laura Carcano, al Castello di S. Angelo Lodigiano e al Trevi Flash Art Museum di Trevi, trova la sua dimensione più compiuta nel luogo in cui è stata concepita, l’architettura industriale dell’ Atelier 25, dove ai piedi della video-proiezione saranno posti i miseri resti del divano lì dove giacevano al momento della distruzione. La mostra nel suo insieme si propone come un autoritratto, in cui le opere esposte dialogano intorno ad una unica ricerca di identità, energie e catarsi. Oltre a Il buon andrea saranno presentate un opera legata ad un oggetto d’affezione, e quindi già di per sè ritratto del suo proprietario (il furgone VW dell’artista), ed una performance sempre legata alle tematiche della mostra.

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Andrea Contin