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BASE / Progetti per l’arte presenta giovedì 22 novembre dalle ore 18 la mostra ZONE appositamente concepita da Carsten Nicolai per lo spazio. Il titolo deriva da un termine slang usato dai Berlinesi per indicare un tedesco della ex DDR. Nicolai è un tedesco dell’est. La Zona però è anche il luogo in cui si svolge la ricerca della stanza in cui si realizzano i desideri nel film Stalker del 1979 di Andrej Tarkovskij. Il regista russo ha vissuto gli ultimi anni della sua vita proprio in Via San Niccolò a Firenze e la mostra così si configura come un dialogo ipotetico tra lo spazio mentale-fisico di attesa in cui faceva immergere ed agire i suoi personaggi, quello reale conosciuto dal regista e quello reale da cui noi, in quanto spettatori, facciamo questa nuova esperienza. Nicolai, attraverso un’installazione sonora e altri piccoli oggetti avvolti di mistero, creerà all’interno dello spazio apparentemente vuoto di BASE un luogo nuovo che stimolerà lo spettatore sia a livello fisico che psichico facendolo interrogare sulle sue reazioni e presenza lì in quel dato istante spazio-temporale. L’intento dell’artista, come sin dall’inizio del suo percorso artistico, è quello di superare la scissione fra i diversi livelli della percezione, lasciando esperire fenomeni fisici come le frequenze luminose e sonore in uguale misura. La Zona è un luogo-non luogo, è un luogo mentale e fisico, è un luogo dei desideri ma anche dell’esilio, senza identità, ma allo stesso tempo e per mezzo del lavoro di Nicolai in grado di contenere tutte le identità possibili. La Zona di Nicolai ricreata a BASE è un dare forma ad un luogo immateriale, un luogo altro, in cui lo spettatore che lo attraversa può avere un’esperienza che può cambiare la percezione di tutte le esperienze future.

In occasione della sua personale a Base / Progetti per l’arte Alva Noto (Carsten Nicolai) realizzerà alle ore 21 di mercoledì 21 novembre il concerto “Xerrox” nel salone di Villa Romana, in via Senese n° 68, a Firenze. In questo concerto l’artista tematizza il rapporto fra originale e copia (il materiale usato sono dei suoni ripresi della quotidianità) per mezzo di un software che ha sviluppato lui stesso, applicando alla musica il principio tecnico del fotocopiatore Xerox, brevettato circa cinquant’anni fa.

Carsten Nicolai, (1965, Chemnitz, ex Karl-Marx-Stadt) vive e lavora a Berlino. Nel corso del 2007 l’artista è stato borsista dell’Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma. Dal 1985 al 1990 studia architettura del paesaggio a Dresda mentre sviluppava una ricerca al confine tra sperimentazioni in campo sonoro e quello visivo realizzando installazioni o eventi in cui mette in relazione le ricerche scientifiche, l’arte e le potenzialità dei nuovi media permettendo così una riflessione inedita sul concetto di astrazione geometrica e di riduzione dagli elementi del reale. La sua ricerca prende inoltre spunto da fenomeni naturali come il suono (di cui studia il rapporto con lo spazio, il tempo e il movimento), la luce, i campi elettromagentici (e in particolare gli effetti delle polarità) ed elementi naturali come il latte o la neve. Famose sono le sue opere attorno alle forme geometriche dei cristalli di neve, come le sperimentazioni con le frequenze video, o il lavoro sulle vibrazione del suono che attraversano contenitori in cui vi è l’acqua come alla biennale di Venezia del 2001 con l’installazione Frozen water. Tra i maggiori eventi d’arte a cui ha partecipato ricordiamo la Biennale di Singapore (2006), la 49° edizione della Biennale di Venezia (2001) e Documenta X di Kassel (1997). Fra le mostre personali, segnaliamo quelle allestite in spazi quali la Schirn Kunsthalle di Francoforte, la Neue Nationalgalerie di Berlino (entrambe nel 2005) e al Museum Haus Konstruktiv di Zurigo (2007). Le sue performance musicali, in cui Carsten Nicolai si presenta al pubblico con lo pseudonimo di ALVA NOTO, nascono da una campionatura di suoni ripresi dal reale con cui realizza un primo nucleo attorno al quale crea un sistema di eventi sonori autonomi ma a cui aggiunge l’elemento errore che provoca cambiamenti di suono e frequenza determinando così infiniti altri nuclei, infinite via di fuga, infinite soluzioni. Nel 1994 fonda il “noton.archiv für ton und nichtton”, e nel 1999 assieme a Frank Bretschneider (Komet) e Olaf Bender (Byetone) fonda l’etichetta Raster-Noton (fondendo la Raster Music dei due con la sua Noton.archiv.fur.ton.und.nichtton). www.raster-noton.de - www.alvanoto.com - www.antireflex.de. Hanno ospitato le performance di Alva Noto il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il San Francisco Museum of Modern Art, il Centre Pompidou di Parigi, il Kunsthaus di Graz e la Tate Modern di Londra.

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Carsten Nicolai
Ko-Kurator: Lorenzo Bruni