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Opening sabato 10 Giugno dalle ore 16.00 alle ore 20.00 Viaggiamo quando entriamo in una geografia che non è la nostra, leggendo o sentendo le notizie degli eventi citati richiamando un immaginato spazio di battaglie - conflitti che esistono al di fuori della nostra esperienza vissuta. La visione ci fornisce un luogo immaginario seppure reale. I ricordi nella memoria e nella fantasia ci guidano verso líaccesso a queste situazioni sconosciute dove lottiamo per riempire i vuoti. Governi, imperatori, presidenti, belle ragazze, terroristi, guru, pappagalli, panda, indigeni, e delinquenti sorgono dalle dominanti notizie dove segreti díoro, petrolio, fame e fama persa, avidità e generosità fioriscono. Alla fine le loro fioriture sono raccolte o esibite nei mass media come esempi di disobbedienza dove le punizioni sono orchestrate per la nostra visione. Qui un giardino di racconti familiari viene coltivato e raccontato a ritroso senza alcun cambiamento. La ricerca inizia prima nel nostro mondo interiore dove líanima, il cuore e la mente si intrecciano, creando un corto circuito come in presenza di un conflitto, una sorta di crisi morale e spirituale. Il rimorso per quelli che soffrono ci circonda anche nella sconnessione della società moderna. Líansia dei nostri viaggi in diverse culture, sia centrali che remote, è di non riuscire a raggiungerle, toccarle e conoscerle, perché la vera difficoltà stà nel connetterci con tutto ciò che stà al di fuori dalla nostra esperienza. Testo Rina Banerjee. Le sculture e i disegni dellíartista Rina Banerjee si presentano come immagini di potere e luoghi giganteschi legati alle fantasie di nuovi mondi che spesso non riusciamo a raggiungere. Il suo modus operandi suggerisce la potente natura di leggende fantastiche, che ci permette di sconfinare in culture sconosciute. Líartista con la sua spiccata espressività ci libera dal nostro buio interiore e ci riconduce verso quella capacità di ìtoccareî nuovi mondi.