Galleria Neon, Bologna

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Leggerezza, versatilità, velocità sono la “parola d’ordine” del modus vivendi di oggi. All’uomo contemporaneo è richiesta rapidità d’idee e d’azione, leggerezza nell’essere e nell’agire, versatilità di comportamenti e di stili di vita. Tre qualità che celano però un disagio: alla leggerezza si associa anche la fragilità e l’immaterialità delle esperienze, mentre la velocità e la versatilità possono generare un senso profondo d’indefinitezza e di precarietà esistenziale.

Quest’uomo flessibile, profetizzato da Richard Sennett, ha un’anima mobile, immateriale, leggera, ma anche fragile e costretta all’incertezza del reale. L’arte ha colto questa deriva dell’essere nella necessità di creare opere prive di peso ma dense di senso; create con rapidità per dare corpo alla velocità del pensiero, dell’intuizione e del gesto artistico (che altrimenti potrebbero smarrirsi nell’incessante fluire di milioni d’immagini); duttili quel tanto da conferire all’opera una tattilità visiva e una pregnanza fisica in contrapposizione alla sparizione graduale di corporeità. Un fenomeno che si esprime al massimo in un ritorno del disegno -inteso come segno, oggetto, e non come figura- e della carta in qualità di materia poetica e simbolica. Emanuele Becheri e Paolo Gonzato sono gli artisti di questo progetto bipersonale dal titolo Lightness, curato da Marinella Paderni.

Emanuele Becheri presenta dei “rilasci” di carta appesi dentro teche di vetro collocate a parete e una tablecover di carta piegata contenuta dentro una teca appoggiata a terra. Questi grandi fogli bianchi vengono stropicciati a mano dall’artista e coperti parzialmente di segni astratti, realizzati al “buio” sulla scia di un disegno interiore. La forza di gravità terrestre agisce sulle opere appese, che nel tempo si rilasciano lievemente mutando la loro superficie. In questo lavoro i concetti di leggerezza-pesantezza vengono ribaltati simbolicamente.

Paolo Gonzato presenta un gruppo di telegrammi di condoglianze a cui ha sottratto le parole scritte perforandole d i buchi. L’effetto finale è di una serie di carte bianche “mancanti” di materia e di peso, ma “alleggerite” del loro senso. Nello stesso spazio una grande carta dorata piena di bruciature di sigaretta dialoga con un’installazione realizzata con leggere barriere di metallo verniciato. La struttura scarnificata del recinto simboleggia un limite, una deriva tra la vita e la morte, enfatizzata dagli “scheletri” delle carte.

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LIGHTNESS
Emanuele Becheri / Paolo Gonzato
Kurator: Marinella Paderni